foto by ed_milla
Sentiamo molto spesso parlare di Km 0 ma… che cosa significa? E soprattutto come possiamo tradurlo in un lavoro?
Km 0 è sinonimo di un modo di fare impresa intelligente e sensibile alle esigenze dell'uomo e dell'ambiente, che si rispecchia nel sostenere l’agricoltura locale e nel tutelare il territorio. Se operate nella ristorazione o vi piacerebbe entrare nel settore, potete oggi pensare di dar vita ad un ristorante a Km 0.
La tendenza in atto è infatti sempre più quella di scegliere un'alimentazione sana per la propria famiglia, così come cresce l’attenzione rivolta a ciò che si mangia durante la pausa pranzo fuori casa, forzatamente breve e veloce. Scegliere cibi naturali e di stagione, provenienti da produttori locali, è proprio una delle caratteristiche chiave della ristorazione a Km 0, che si basa su piatti e vini preparati solo ed esclusivamente con i prodotti agricoli coltivati nelle zone limitrofe. Le zone di produzione non devono cioè superare i 70 km di distanza dal luogo di consumo degli stessi prodotti.
Dal punto di vista del ristoratore, la "filiera corta" produttore-consumatore è remunerativa grazie ai trasporti più brevi ed alla riduzione degli imballaggi, permette di mantenere prezzi più bassi e di garantire la freschezza dei prodotti. Può essere vincente anche l’idea di far riscoprire sapori e ricette della zona.
Chi decida di aprire un ristorante a Km 0 può richiedere finanziamenti pubblici ed entrare a far parte di circuiti tematici, che possono aiutare ad avere visibilità. Entrare in contatto poi con associazioni che mirano alla valorizzazione del territorio può essere di aiuto per promuovere la propria attività.
Potreste poi decidere di specializzarvi e dedicare il ristorante ad uno specifico piatto, come avviene per le pizzerie o le spaghetterie o ad uno specifico tipo di cucina, come ad esempio biologica o vegetariana. Potreste poi organizzare una rete di vendita di prodotti locali attraverso il vostro ristorante.
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