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giovedì 12 maggio 2011

Sartoria si, ma di nicchia

foto di lui lui


Se pensiamo al settore moda, la prima professione che ci viene in mente è quella dello stilista. Oltre a questa vi sono però figure più semplici e sicuramente più praticabili per chi abbia gusto e spirito creativo. Pensiamo ad esempio a creatori di moda, stilisti del colore e del tessuto, operatori del settore tessile, modellisti e tecnici sartoriali.

Se il campo vi interessa, sappiate che ci sono numerosi corsi di formazione, erogati in tutta Italia, che permettono di specializzarsi nelle diverse attività.

A seconda dei corsi, ciò che si può imparare riguarda ad esempio come realizzare in maniera professionale gonne, camicette, pantaloni o abiti per uomo donna e bambino ma non solo. Si possono apprendere conoscenza ed utilizzo di strumenti e macchinari, conoscenza merceologica di tessuti e accessori, scelta estetico/funzionale degli accessori, lettura del figurino, creazione di cartamodelli e loro piazzamento su stoffa per la predisposizione del taglio. Vi è poi il confezionamento, per cui si possono imparare i vari tipi di cucitura su stoffe, la confezione di un prototipo, i metodi e le tecniche di stiratura e di rifinitura del capo.

Esistono corsi sia individuali che per classi poco numerose, con durata ed orari variabili. I programmi in taluni casi possono essere personalizzati a seconda delle specifiche richieste o esigenze.

Gli sbocchi possono essere quelli di aprire un proprio laboratorio di sartoria, di lavorare all’interno di aziende del settore o di aprire un piccolo negozio dedicato alle riparazioni sartoriali, molto richieste nelle grandi città.

Molti all’inizio cominciano semplicemente svolgendo il proprio lavoro da casa. Sappiate però che si tratta di un’attività che rientra tra quelle artigiane, per cui in teoria non si può svolgere ufficialmente nella propria abitazione. Le regole richiedono un locale dedicato, che per partire può essere anche solo di 30 o 40 metri quadri. Le attrezzature che servono inizialmente non sono troppo costose – pensiamo a tessuti e macchine da cucire moderne. Può invece essere una buona idea avviare l’attività in famiglia, usufruendo dell’aiuto dei familiari, oppure di un’altra persona che stia in una seconda postazione di lavoro.
Se guardiamo alle grandi marche del Made in Italy, vedremo infatti che quasi tutti sono partiti con una conduzione familiare, che si è tramandata di padre in figlio.

Senza voler puntare troppo in alto, può essere una buona idea ritagliarsi una propria nicchia di mercato, focalizzandosi su specifici temi, come ad esempio 

-          Taglie comode o su misura per chi faccia fatica a trovare la propria taglia
-          Riutilizzo di capi usati per ricavarne di nuovi o sartoria ”vintage”
-          Abiti da cerimonia
-          Vestiti di Carnevale o da feste a tema
-          Costumi di scena teatrali

Non sottovalutate poi gli accessori che si possono ricavare con “gli avanzi” del lavoro, come borsette, spille o fasce per capelli, che possono essere anche commercializzati via Internet o venduti all’asta su eBay.

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