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venerdì 4 novembre 2011

A passeggio con i cani: il Dog Walking


foto by piermario


L’attività di Dog Walking è molto più del semplice accompagnamento del cane per la passeggiatina quotidiana. Per svolgere questa attività bisogna davvero essere amanti degli animali in generale e dei cani in particolare ed essere capaci di lavorare in proprio, quindi è necessario essere organizzati, professionali ma anche orientati al cliente.

Prima di iniziare, è bene domandarsi quanto tempo si può o si vuole dedicare a questa attività. Ci si può organizzare per fornire un servizio part-time, ma il lavoro potrebbe divenire anche full-time se ben gestito. Si tratta certo di un lavoro adatto ai giovani, magari studenti, che vogliano guadagnare qualche euro tra un esame universitario e l’altro. In questo caso il suggerimento è quello di preparare volantini da distribuire nel quartiere o da lasciare ai negozianti della zona. Ma è un’attività che può certo essere svolta a qualsiasi età.

L’importante è amare i cani, perché questi avvertono le sensazioni positive o negative nei loro confronti e non sarebbe per nulla semplice lavorare con loro se non ci si sente a proprio agio.

È quindi necessario riflettere bene su alcuni punti

o    Sapete tutto il possibile riguardo ai cani? L’esperienza diretta a volte non basta, serve anche leggere e confrontarsi con persone che fanno già questo lavoro, che allevano cani o sono semplici appassionati.

o    Con quanti cani siete capaci di camminare contemporaneamente? Alcuni Dog walker sono in grado di portare a passeggio anche 10 cani di diverse razze e taglie. Pensate bene a questo aspetto (anche in base alla vostra statura e forza fisica).

o    Sapete quali tipi di cani sono compatibili gli uni con gli altri? E’ importante impararlo prima di portarli a passeggio tutti insieme.

o    Sapete cosa fare se un cane è in calore? Bisogna essere preparati in questi casi.

o    Sapete come comportarvi con cani aggressivi nei vostri confronti o verso le persone che passeggiano lungo la strada?

o    Siete capaci di raccogliere gli escrementi dei cani? La domanda non sarà molto fine, ma sicuramente pratica.

o    Siete aggiornati riguardo alle leggi relative? Mostrandovi ben informati verso i clienti vi mostrerete più professionali.

Oltre ad avere a che fare con i cani, bisogna poi prepararsi ad avere a che fare con i padroni, che spesso hanno molte e diverse aspettative, basate sulla loro personale esperienza nell’accudire i propri animali. Bisogna avere pazienza e saper negoziare.

Un altro aspetto importante è quello di sapersi prendere cura dei cani in caso di malattia, ferite o incidenti. E’ bene istruirsi riguardo a come dare un primo soccorso agli animali, magari chiedendo ad un veterinario un breve corso di formazione. Vi aiuterà a superare eventuali momenti difficili, anche legati semplicemente a morsi ricevuti o dati ai passanti.

Ecco alcuni suggerimenti utili per chi sia interessato ad iniziare l’attività

o    Portate con voi acqua a sufficienza e ciotole per versarla in abbondanza.

o    Prendete guinzagli, collari, giocattoli ed altri oggetti utili di scorta. Avere uno zaino dove riporre tutto può essere una buona idea.

o    Non dimenticate biscotti e croccantini.

o    Portatevi sempre una giacca anti vento ed anti pioggia.

o    Accertatevi di essere nella forma fisica necessaria. Potrebbe non essere uno scherzo.

o    Tenete un quaderno o un’agenda con i numeri di telefono dei proprietari, che può anche servire per annotare i comportamenti dei cani

Si deve avere un’assicurazione. Non si sa mai che cosa possa succedere.

Cercate di essere il più professionali possibile, considerando che avrete accesso alle case dei vostri clienti. Per promuovere la propria attività ed avere un’immagine più professionale, può essere utile dotarsi di biglietti da visita, fornendo qualche dettaglio in più rispetto all’attività che si andrà a svolgere. A tal fine può essere utile dotarsi di un sito web, all’interno del quale indicare dove potranno essere accompagnati i cani, come verranno fatti giocare, quali attenzioni verranno poste all’alimentazione ed alle cure mediche. Certo il passaparola dei clienti e dei vicini è importante. Si può tradurre anche sul web, attraverso i nuovi canali di comunicazione online.

Ampliando il proprio raggio d’azione, proponendosi cioè anche per zone diverse dalla propria, magari con l’aiuto di collaboratori, il business potrebbe crescere. Allora bisognerà intervistare altri dog sitter, fare una prova per controllare la loro affidabilità, formarli se necessario per allinearli al proprio approccio.

Infine, idee in più per arricchire la propria offerta, possono essere

o    Lavaggio dei cani e toelettatura

o    Corsi di formazione per cani (bisogna essere qualificati per farlo)

o    Ascolto dei cani (serve qualificazione)

o    Spendere tempo aggiuntivo dopo il passeggio con il singolo cane per il gioco o altre attività

o    Accudire i cani in caso di malattia (i padroni non sempre possono stare a casa dal lavoro per medicarli)

giovedì 27 ottobre 2011

Punti di vista



Se paragonassimo un progetto alla nascita di un bambino, come potremmo definire le persone che ricoprono diversi ruoli in azienda?
Eccovi un simpatico elenco di... differenti punti di vista.

- Il Project Manager è una persona che pensa che 9 donne possono fare un bambino in 1 mese.
- Lo Sviluppatore è la persona che pensa che ci vorranno 18 mesi per fare un bambino
- Il Coordinatore locale è uno che pensa che 1 donna può fare 9 bambini in un mese.
- Il Cliente è uno che non sa perché vuole un bambino.
- Il Marketing Manager è una persona che pensa di poter fare un bambino anche se non ha un uomo e una donna a disposizione
- Il Team di Ottimizzazione delle risorse pensa che non ha bisogno di un uomo e di una donna: farà fare il bambino con zero risorse.
- Il Team di Documentazione pensa che non importa se il bambino nasce, ma che è importante documentare i 9 mesi
- L’Auditor della Qualità è la persona che non è mai contento del processo per fare un bambino.
- L’Architetto è la persona che disegna tre diversi modi per fare un bambino senza testarne nessuno.
- Lo Specialista è la persona che ogni volta che deve fare un bambino cambia processo.
- Il Consulente è la persona, che dopo una profonda intervista ed analisi con la moglie del cliente, descrive il processo necessario per fare un bambino.

E voi? Che ruolo ricoprite? Siete d'accordo?

mercoledì 19 ottobre 2011

Per non perdere i ricordi



Ormai quasi tutte le fotografie che scattiamo, grazie a macchine fotografiche e smartphone, sono in formato digitale. E’ possibile però che i nostri genitori o familiari abbiano scattato e conservato fotografie utilizzando rullini, quando ancora si usavano, per immortalare ricordi importanti come i nostri compleanni, le feste in famiglia, le gite e più in generale tutti i momenti felici da ricordare.

Se anche voi avete in casa ricordi in formato non digitale, non salvati su cd-rom o dvd, potreste aver bisogno di riversare questi file su un supporto che non muti o si deteriori con il passare del tempo.
L’idea per il business di oggi, è allora quella di proporsi come esperti tecnologici in grado di effettuare questo passaggio da un supporto all’altro.

Perché è importante farlo? Per salvaguardare le proprie immagini, per far si che i posteri possano vederle, ma non solo. Oltre ad occupare molto meno spazio fisico, le immagini saranno riproducibili su qualunque lettore, registratore o unità DVD, potranno essere copiati un numero infinito di volte senza perdere qualità, ed avranno una vita media di 50-100 anni.

Il concetto del riversamento vale non solo per le fotografie, ma anche per film (in videocassetta), musica e video.
Tra i vari passaggi possibili, eccone alcuni:

·         da diapositive a DVD
·         da pellicola super8 a DVD
·         da videocassetta a DVD
·         da musicassetta a CD-audio
 
Alcuni si improvvisano ed offrono servizi non professionali, viceversa ci sono fotografi professionisti attrezzati per fornire questo genere di servizio.
Se l’idea vi piace, sappiate che con masterizzatori CD/DVD, scanner, videocamera/fotocamera, hardware e software ad hoc ci si può organizzare per cominciare - l'investimento iniziale si stima in una cifra non rilevante, intorno ai tremila euro.


Grazie a software dedicati è poi possibile arricchire e migliorare i propri file, aggiustando i colori rovinati dal tempo, aggiungendo effetti speciali e musica, oppure organizzando i dati in capitoli.
E’ molto importante organizzarsi con corrieri per ritirare tutto il materiale da riversare e restituire tutto (nelle condizioni in cui si è ricevuto).

Un’attività parallela potrebbe essere quella di proporre oggettistica legata alle fotografie (come gadget e portafoto), dal momento che il nuovo materiale digitale risulterà sicuramente gradito da tutti i parenti che ne riceveranno una copia.

mercoledì 12 ottobre 2011

Bailamos!

foto by photolupi


Alzi la mano chi non ha visto almeno una volta uno spezzone del programma televisivo “Ballare con le stelle” :-)
Se amate la danza, potreste prendere in considerazione la possibilità di aprire una scuola di ballo, per dedicarvi a tempo pieno alla vostra passione. I titolari di scuole di danza sono infatti spesso anche insegnanti, che si cimentano dalle sei alle otto ore al giorno.

Se la cosa vi ispira, sappiate che scuole di questo tipo hanno iniziato a diffondersi nel nostro paese a partire dagli anni ’90, raggiungendo ormai un numero calcolabile in migliaia di unità. Sempre più attenti alla forma fisica, gli italiani hanno trovato nel ballo una forma di divertimento sano, antistress, paragonabile se non addirittura sostituibile alla palestra e ad altri sport – alcuni tipi di danza permettono in effetti di consumare centinaia di calorie all’ora.

Aprire una scuola di ballo non è particolarmente difficile: non richiede particolari qualifiche né per il gestore né pergli insegnanti che vi lavorano; bisogna però occuparsi della burocrazia legata ai locali (Partita IVA, registro delle imprese della Camera di Commercio, USL, Comune, SIAE e Vigili del fuoco se si superano i 400 metri quadrati).

Ma quanto deve essere grande una scuoladi ballo? Le sale da comprendere oltre quelle da ballo sono sala d’aspetto, segreteria, docce e spogliatoi – per cui si può arrivare anche ottocentometri quadri.
Vediamo quindi le spese che tipicamente bisogna sostenere per avviare questa attività: affitto dei locali e delle attrezzature, arredamento (specchi su almeno due lati delle stanze da ballo ,sbarre, parquet, stereo per la musica), utenze come quelle legate al riscaldamento o all’aria condizionata, telefono e luce per un totale che si può aggirare attorno ai cinquanta mila euro. Oltre a questo si devono poi calcolare i costi legati al personale. Saranno infatti necessari insegnanti di ballo (i cui stipendi variano molto a seconda dell’esperienza e della fama) ed una segretaria alla reception, che si occuperà tra le altre cose delle registrazioni dei corsisti e della contabilità.

Quando la scuola sarà pronta si potrà definire il calendario dei corsi, che andranno rivolti durante il giorno a bambini e magari a pensionati, mentre la sera sarà dedicata adulti. Ci si può sbizzarrire scegliendo musiche e stili di danza diversi, tenendo presente che certi corsi sono un must da sempre (come ad esempio la danza classica per le bambine), mentre altri possono rappresentare tendenze in atto, come danza moderna, jazz, hip-hop. Oltre a questi vi sono naturalmente salsa, merengue,liscio, tip-tap e danza del ventre per i più esotici.

E’ giusto organizzare corsi di gruppo, che possono attirare compagnie di amici, ma può essere importante anche prevedere corsi individuali o addirittura “ripetizioni” ad hoc.

Per far partire l’attività è bene investireall’inizio anche in azioni di promozione, come particolari “sconti comitiva”oppure l’organizzazione di eventi, magari tematici, che si svolgano nei locali della scuola e che possano dimostrare le capacità degli insegnanti – certificazioni e corsi di formazione seguiti, mesi in bella mostra,possono poi essere utili per migliorare l’immagine della scuola.

Un’idea in più può poi essere quella di organizzare e offrire viaggi ai corsisti, ovviamente legati ad eventi danzanti. Partecipare a gare, saggi o spettacoli nazionali o internazionali può essere lo spunto per creare un team di affezionati oltre a dare lustro alla scuola.

martedì 4 ottobre 2011

Un business pulito: la self-lavanderia

foto by pomodora


Mi è capitato di partecipare ad un evento organizzato presso una lavanderia a gettoni di Milano. La location era stata scelta per il lancio di un sito web completamente rinnovato –il restyling era stato associato ad un “risciacquo” :-)


A parte questa iniziativa particolare, il negozio di lavasecco rapido automatico, che possiamo considerare l’evoluzione della più tradizionale lavanderia, può essere una buona idea per avviare un’attività in proprio.

L’idea del self service gioca sul fatto di far risparmiare tempo e denaro a persone che vanno sempre di fretta e devono conciliare lavoro e famiglia. Come funziona per altre attività, allo stesso modo si presta a rispondere alle esigenze di coloro che cercano sevizi di lavaggio pratici e veloci, senza pretesa di un servizio particolarmente curato come quello offerto dagli esercizi tradizionali.

Come funziona una lavanderia self service?

Per chi non ne abbia mai usufruito, il funzionamento è molto semplice: il locale della lavanderia contiene lavatrici industriali a disposizione dei clienti, che possono utilizzarle inserendo gli opportuni gettoni. Basta comprare i gettoni dall’apposito distributore, inserirli nella lavatrice e spingere il pulsante per far partire il programma necessario al lavaggio. Semplice e veloce.

Sia che si decida di puntare sul totale risparmio per il cliente, sia che si preferisca puntare sulla qualità del punto vendita, la natura self service permette a questa attività di investire solo una parte minore del proprio tempo – non richiedendo una presenza fissa in negozio – affiancabile quindi ad un’altra attività di lavoro principale.

I vantaggi della lavanderia self-service in effetti sono diversi. Oltre a quello già citato dell’impegno temporale limitato, possiamo evidenziare che questa attività

-       Non richiede particolari conoscenze tecniche avanzate
-       Non richiede necessariamente l’impiego di personale dipendente
-       Il capitale richiesto per iniziare l’attività è contenuto
-  Il periodo di ammortamento per l’investimento si stima in un periodo che non supera i 3 o 4 anni (stima di un’attività in franchising)
-       Il locale necessario può anche non avere una grande metratura
-       Le licenze e i requisiti necessari sono semplici da ottenere (soprattutto se ci si organizza in franchising, per cui molti aspetti vengono delegati)

La buona riuscita della lavanderia dipende però da alcuni fattori, che bisogna curare fin da subito, quali

-       Trovare una buona posizione per la lavanderia (siamo soliti vederli all’interno di centri commerciali), che abbia un buon passaggio pedonale (come zone universitarie o località turistiche), che sia vicino a vie trafficate e magari abbia vicino un parcheggio
-       Bisogna ottenere il permesso dell’ASL per le norme igieniche in vigore
-       I macchinari scelti devono avere ottime prestazioni sia in termini di durata che di qualità di lavaggio o asciugatura, con un occhio anche ai consumi delle macchine ed al fatto che non richiedano troppa manutenzione ordinaria
-       Oltre che acquisire la clientela è necessario saperla fidelizzare. Per acquisirla ad esempio può essere utile organizzare un lancio promozionale del negozio
-       Sarebbe bene assistere i clienti almeno in maniera indiretta se non diretta

È infine sempre una buona idea personalizzare il proprio negozio cercando il modo di offrire servizi o prodotti particolari. Certo, l’evento citato all’inizio può essere un’idea… a questo punto non poniamo limiti alla fantasia, ma lasciamola volteggiare in una bolla di sapone!
 

martedì 27 settembre 2011

Sezioni Studi e Qualifiche - ridiamoci su


Abbiamo già pubblicato sezioni a dir poco curiose di Curricula Ridicula. Oggi vi proponiamo pillole assolutamente da evitare quando si compilano le sezioni "studi" e "qualifiche" del proprio CV. Siamo certi che non cadiate in tali castronerie, ma come si dice repetita iuvant e riderci su non può far male.

Cosa contano i posteriori
ai fini di un’assunzione a posteriori della mia laurea.

Audioleso
Ho fatto un corso di specializzazione alla Sordona.

Padrelingua
Sono di padre-madre-lingua inglese.

Come farà al telefono?
L’italiano lo conosco bene ed è già di pochi, le lingue straniere sono scolastiche ma me la cavo con la mimica.

Che cosa vorrà dire?
Lingue attive: anglo americano. Lingue passive: francese.

Sospetto
Non sono un pataccaro, anche se vendo orologi.

Se lo dice lui
Non sono un markettaro, ma un uomo di vendita.

Il cacciatore
Nell’ultima battuta ho portato a casa 50 clienti.

Beato lui
Sono depositario di cultura parauniversitaria e polifunzionale.

E allora?
Ho partecipato ad un gioco quiz di Mike Bongiorno.

Deamicisiano
A otto anni prima di andare a scuola vendevo tutte le mattine un cestino di frutta. I miei clienti erano operai che con un pezzo di pane del giorno precedente ed il mio genuino prodotto potevano gustare un lauto pranzo. A 14 anni pur continuando a studiare ho avuto una qualifica commerciale superiore e infatti sono passato da venditore abusivo ad ambulante con banco mobile.

Sì, si vede
Come vedete sono un autodidattico.

Libero a pranzo
Prima lavoravo sotto padrone, ma adesso faccio il free-lunch.

lunedì 19 settembre 2011

Due seminari per Mettersi in Proprio



Vi segnaliamo un seminario organizzati dalla Camera di Commercio di Milano, dedicati a tutti coloro che vogliano mettersi in proprio.
E' bene prendere la decisione di mettersi in proprio in seguito ad alcune attente valutazioni non solo del proprio progetto, ma anche del contesto/mercato in cui ci si dovrebbe inserire.
L'obiettivo del seminario è quello di rendere autonomi gli aspiranti imprenditori nella valutazione del proprio business, fornendo loro i correti strumenti di analisi.
Il seminario vuole essere una giornata interattiva, soprattutto pratica e prevede i seguenti temi:

- lo scenario socio-economico
- la via all'imprenditorialità:
il percorso logico
il piano d'impresa
percorso pratico

Sede e date:
Il seminario si terrà a Milano, presso la sede di Camera di Commercio in Via Santa marta, 18.
Sono previste 2 date: 11 e 20 Ottobre 2011.
La durata è di 1 giorno, dalle ore 9.00 alle 18.00

Per maggiori info cliccate QUI
Per iscriversi basterà rivolgersi alla.
Segreteria Corsi – Formaper - Camera di Commercio Milano Via Santa Marta, 18 - 20123 Milano
Tel. 02/8515.4342 - Fax 02/85155331
segreteria.corsi@formaper.it

lunedì 12 settembre 2011

Un business nebbioso, ma non troppo

Foto by Rafa


Risale al 2001 il primo famoso hammam italiano aperto da un architetto di origini iraniane, grazie al progetto di finanziamento Mercurio del Comune di Genova. Da allora molto tempo è passato e molti altri centri benessere sono stati aperti. Tuttavia questo genere di investimento continua a suscitare l’interesse di coloro che vogliano mettersi in proprio o cambiare attività, dal momento che, anche in tempi di crisi, si continua a non voler fare a meno del benessere e del relax. Anzi, forse proprio di questi tempi, in cui lo stress può essere più elevato a causa del lavoro (presente o assente), rifugiarsi in un luogo “fuori dal tempo e dallo spazio” come un hammam può essere una soluzione, anche se solo temporanea. I clienti abituali di questi particolari centri benessere, sono infatti sempre più non solo persone abbienti ma anche dipendenti di uffici in cerca di massaggi ristoratori.
In che cosa si differenzia un hammam da un semplice centro benessere? Innanzi tutto bisogna specificare che la tradizione mediorientale (questi locali sono tipici non solo della Turchia, ma anche di Tunisia, Algeria, Marocco e Iran) richiede che uomini e donne possano accedere ai locali separatamente, mai contemporaneamente. I locali devono poi essere organizzati secondo un percorso che contenga specifici trattamenti. L’arredamento e la struttura architettonica devono rispecchiare la cultura mediorientale grazie a mosaici, arredi pregiati, musiche, linee e colori particolari, che favoriscano il relax ed il benessere non solo fisico ma anche mentale.
Se state pensando di dedicarvi a questo genere di attività, di aprire cioè un bagno turco, studiate bene la posizione e cercate di trovare un locale che sia minimo di 200 metri quadri. Gli ambienti più classici per un hammam sono infatti quelli legati ai trattamenti dell’acqua e del vapore, a metà via tra sauna, centro termale ed estetico, e sono quindi necessarie varie sale in cui passare dall’aria tiepida a quella più calda, poi caldissima, alla quale segue tipicamente una sala riposo. Oltre a queste zone serviranno quelle necessarie per l’accoglienza (reception) e gli spogliatoi, oltre ai locali per i trattamenti estetici.
Oltre alle vasche, i centri offrono infatti tipicamente trattamenti come massaggi e cure estetiche varie. In alcuni di essi vengono offerti anche servizi bar dedicati alla pausa pranzo, con light lunch a base di piatti tipici come il cous-cous o sono stati creati angoli ricreativi dove gustare dolcetti e tisane.
Alcuni centri hanno preferito aprire ad un pubblico misto, maschile e femminile, per attirare più clientela, aggiungendo però l’obbligo di indossare il costume da bagno. Mentre altri hanno iniziato a proporre veri e propri eventi come compleanni e adii al nubilato.
Può essere come sempre una buona idea organizzare promozioni legate alla stagionalità, per cercare di spingere le stagioni più calde (meno frequentate) o per coinvolgere un pubblico più giovane. Sembra infatti che nelle regioni del sud Italia il pubblico che affolla gli hammam si aggiri tra i 35 ed i 55 anni, sia di sesso maschile e veda questo luogo come un’alternativa al bar… anche questo può essere uno spunto, per differenziare e crearsi la propria “nebbiosa” nicchia di mercato.

lunedì 5 settembre 2011

Tre stanze di troppo? Aprite un B&B

Foto by tancro

Eccoci di ritorno dalle ferie. Come le avete trascorse? Vi hanno portato consiglio, vi hanno fatto trovare lavoro o semplicemente vi hanno fatto rilassare?
Per rimanere in atmosfera vacanziera, vi proponiamo oggi un lavoro che c'entra con le ferie... :-)


Tutti coloro che, giovani o meno giovani, vogliano trascorrere le proprie vacanze con un budget ridotto, magari entrando in contatto diretto con la cultura della località visitata, hanno un’opzione semplice: il Bed and Breakfast - ovvero la ricettività non in albergo bensì in famiglia.
Se osserviamo il Bed and Breakfast dal punto di vista della gestione dell’attività, l’opzione non si presenta meno allettante. Si tratta di un’attività tipicamente da affiancare ad un’altra principale, in quanto non si può considerare un’iniziativa imprenditoriale vera e propria. Se l’attività ha il carattere dell’occasionalità (garantita da un periodo di pausa richiesto di almeno 90 giorni l’anno, anche non consecutivi), è previsto che si possa agire anche senza l’apertura della partita IVA. In che cosa consista questa attività crediamo sia chiaro a tutti, ma a scanso di equivoci cerchiamo di delinearne i punti salienti.
Per aprire un Bed and Breakfast bisogna 
- mettere a disposizione di viaggiatori e turisti una parte della propria abitazione
-  fornire oltre alla stanza per dormire, anche la prima colazione
- la casa deve essere di proprietà di chi gestisce il B&B
- si deve risiedere nella casa del B&B
- l’alloggio deve avere massimo 3 camere (4 per Emilia Romagna ed Abruzzo, 5 per la Sicilia) per un massimo di 6 posti letto (variabili a seconda delle normative regionali)
- ogni stanza deve essere arredata con letto, armadio, comodini, lampade, sedie e cestino per i rifiuti
- le stanze devono avere dimensioni minime: 14 mq per la doppia, 8 mq per la singola (variabili a seconda dei requisiti delle singole regioni)
- il servizio deve essere fornito basandosi sul personale familiare
- la prima colazione deve essere in forma di cibi e bevande preconfezionate, e non deve subire alcun tipo di manipolazione

Lati positivi del B&B, che dovranno essere evidenziati il più possibile durante l’attività, sono come dicevamo non solo l’economicità del pernottamento, ma anche il rapporto umano che si instaura tra ospite e clienti. Chi sceglie un B&B lo fa infatti molto spesso grazie al passaparola di amici e parenti, ed è quindi fondamentale lasciare un buon ricordo di se e della propria struttura, magari proprio grazie al rapporto instaurato, dando consigli e suggerimenti agli ospiti relativamente alla propria città, alle infrastrutture, ai locali ed alle attrazioni da visitare durante il soggiorno. Chiunque preferisce infatti affidarsi a persone conosciute, che possano indicare B&B gestiti da persone affidabili ed ospitali. 
Per questo il momento della prima colazione è molto importante. Non si deve temere di dare orari ben precisi, che comunque un turista si darebbe. Si deve invece utilizzare questo tempo per conoscere meglio le persone, dare indicazioni e magari lasciare un proprio biglietto da visita, strumento utile per alimentare il suddetto passaparola.  

Un’idea in più per fidelizzare i propri clienti, può essere quella di organizzare i propri contatti in un Data Base, per poter inviare newsletter con le promozioni e le novità o semplicemente con gli auguri di Natale e Pasqua (con un poco di organizzazione in più, magari anche quelli di compleanno). 
Per far si che l’attività si sviluppi e cresca, c’è poi chi si è affidato al web, creando un proprio sito web, capace di dare visibilità anche a livello internazionale (d’obbligo in questo caso almeno la lingua inglese). Il consiglio è quello di presentarsi mettendo bene in evidenza le stanze con belle fotografie e descrizioni, magari includendo un elenco di domande frequenti e relative risposte.

Sottolineiamo qui che se è semplice aprire un sito web, questo è solo il primo passo, in quanto bisogna poi farsi trovare tramite i motori di ricerca, per cui non bisogna affidarsi al caso bensì ad attività specifiche.  
Aprire un B&B è un’opzione interessante per coloro che vogliano sfruttare la propria abitazione, senza doversi impegnare in più lunghi ed impegnativi contratti d’affitto.

Se però avete a disposizione più stanza, oppure desiderate un’attività che copra tutti i 12 mesi dell’anno, il passo successivo è quello dell’affittacamere.

Le altre attività di micro ricettività extralberghiera sono infatti 
-          B&B
-          Affittacamere
-          Case e appartamenti per vacanze
-          RTA – Residence Turistico Alberghiere
-          Agriturismo

Il livello di impegno varia notevolmente però a seconda dell’attività scelta.

mercoledì 22 giugno 2011

Bar che passione!


foto by Brero


Siete assidui frequentatori di bar?

Se l’ambiente vi appassiona, potreste pensare di aprire un vostro locale.

Stimare l’investimento necessario per iniziare un’attività del genere non è facile, perché dipende da molti fattori. Esclusa l’opzione di acquisire un’attività già avviata, o di preferire un franchising, il locale “bar” si presta ad essere organizzato in maniera molto differente.

La zona che si sceglierà graverà in maniera più o meno significativa nell’elenco delle spese da sostenere, traducendosi in affitto o acquisto dello stabile e sarà un fattore importante anche per la definizione del concept dei servizi offerti.

Il locale dovrà certo rispecchiare la vostra personalità ed i vostri gusti in fatto di arredamento e design. Uno studio di mercato iniziale per capire quali locali ci siano già in zona, di conseguenza cosa manchi, e quali siano i servizi ed i prodotti più in voga, può rivelarsi davvero utile per non lanciarsi in un’avventura pericolosa.

Se ci fermiamo a riflettere, vedremo che ci sono infatti tantissimi tipi di bar o di locale tra cui scegliere. Quali? Eccovi qualche idea:

-          Bar sport
-          Cioccolateria
-          Bar degli editori o dei professionisti della zona
-          Bar con annessa vendita di fiori e/o riviste
-          Bar dedicato a

                 o    Anziani
                 o   Mamme
                 o   Studenti universitari
                 o Bar trendy
                 o Social Media Bar
 
Tutte da caratterizzare grazie non solo all’arredamento, ma anche a piatti, finger food o cocktail particolari. Se si offrirà qualcosa di originale il locale si riempirà nonostante la zona non sia particolarmente in centro o di passaggio.

Se la prima fonte di affluenza è certamente il passaparola, oggi non bisogna sottovalutare il web come mezzo a buon mercato di promozione del locale.

Se le risorse a disposizione non dovessero essere inizialmente sufficienti, si potranno prendere in considerazione spazi che possono essere affittati temporaneamente, all’interno dei quali si possono allestire “temporary bar”, che si prestano bene anche per l’organizzazione di eventi interesanti.

Offrire momenti di incontro è infatti molto importante per lanciare il locale, magari coinvolgendo fornitori di prodotti tipici di altre regioni d’Italia o personaggi famosi.
 Per aprire un bar è necessario soddisfare diversi requisiti.

In questo video realizzato da YouImpresa della Camera di Commercio di Milano vediamo quelli relativi al nostro comune.

Chi invece non si senta di aprire un proprio esercizio potrebbe pensare di dedicarsi alla figura del barman, magari specializzandosi. Ci sono numerosi corsi a disposizione, che permettono di acquisire nuove competenze o approfondire una precedente tecnica. Oltre infatti a portare a conoscenza delle nozioni base, come l’organizzazione dei diversi banchi da bar, lo studio delle diverse categorie di bevande e le regole di miscelazione, corsi più particolari possono insegnare ad esempio

-           Latte art: dedicato ai disegni simpatici sulla schiuma del cappuccino
-          Birra: ci si può focalizzare sul prodotto diventando esperti del settore
-          Tecniche particolari: ad esempio la sferificazione molecolare, le acque aromatizzate, le spume, la gellificazione

Il mondo delle bevande come vediamo è davvero affascinante e molto vasto.
Troppo per voi? Non è cosa che vi possa interessare?

Oh beh, allora beviamoci sopra!

martedì 7 giugno 2011

Massaggi dal mondo

foto by MyTudut


Indovinello: che cosa può avere diverse nazionalità ed anime e quindi essere al tempo stesso svedese, californiano, tibetano, sportivo, terapeutico, aromatico, shiatsu, olistico, orientale, circolatorio, estetico, termale, sensoriale e connettivale profondo?
Avete indovinato, è il massaggio!
Questa antica forma di terapia si è evoluta nell’arco dei secoli ed è stata interpretata in diverso modo.
Le finalità del massaggio oggi non sono più solamente quelle di alleviare dolori e fatica o decontrarre la muscolatura. Il massaggio si colloca oggi anche all’interno della medicina alternativa e dei trattamenti estetici, con scopi diversi come ad esempio drenare o agire contro la cellulite.

Ci sono tantissimi corsi in tutta Italia che permettono di acquisire manualità e di fare pratica. Meglio forse specializzarsi e scegliere il tipo di massaggio che piace di più.
Chi sceglierà di diventare operatore olistico e del benessere dovrà imparare a mantenersi rilassato per eseguire un massaggio antistress. Utilizzerà il peso del corpo per eseguire trazioni, pressioni statiche, scivolate ed impastamenti.
Chi sceglierà i massaggi orientali dovrà invece imparare il massaggio con pietre minerali, quello posturale, bioenergetico o ayurvedico.
Il linfodrenaggio, invece, molto caro alle signore sia giovani che più in là con gli anni, serve per drenare i liquidi e sgonfiare le zone critiche, con un effetto rilassante  ed al contempo stimolante del sistema nervoso, con annesso innalzamento delle difese immunitarie.
Oltre alla pratica del massaggio, alcuni corsi insegnano anche l’agopuntura, ad esempio combinandolo allo shatsu o al massaggio cinese.

Se volete quindi operare nel campo dell’estetica e del benessere, potreste dedicarvi a queste tecniche, che sono richieste anche all’interno di centri termali.
Non ci si può certo improvvisare in questa “arte”, che richiede sensibilità e delicatezza, rispetto dei tempi e dei modi, oltre che del linguaggio del corpo. Bisogna saper mantenere un atteggiamento mentale positivo, che verrà trasmesso attraverso il massaggio.
Per eseguire correttamente i diversi tipi di massaggio è inoltre necessario conoscere il funzionamento del corpo umano, quindi studiare le basi, che molti corsi già comprendono.

Chi voglia mettersi in proprio ed abbia più mezzi potrà optare per aprire un proprio negozio. Chi non ama il rischio potrà cercare lavoro presso centri estetici e centri benessere o termali. un’altra possibilità è quella di offrire massaggi a domicilio.

venerdì 27 maggio 2011

Dalla mia alla tua cucina - formazione a domicilio

foto by USDAgov

I frequentatori di corsi di cucina nel nostro paese sono tanti ed il loro scopo è differente.
C’è chi, giovane o semplicemente preso dalla necessità, decide che è giunto il momento di imparare a destreggiarsi ai fornelli e si lascia convincere dai corsi “ti insegno a cucinare in 4 lezioni: antipasto, primo, secondo e dolce”.
C’è chi ha già un livello di conoscenza medio, è stato in cucina con la mamma e la nonna, quindi ha già qualche base e per passione decide di imparare nuove ricette. Sceglie quindi un corso di cucina mirato, sul tema che gli piace in quel momento, es. la cucina siciliana.
Ci sono poi coloro che sono professionisti, quelli che lavorano presso la ristorazione, che vengono cioè da una formazione professionale presso istituti alberghieri e tuttavia desiderano tenersi aggiornati o affinare certe tecniche. Si affideranno a scuole specializzate di più alto livello.
Oltre a tutte queste categorie, vi sono poi coloro che sono appassionatissimi, hanno già un buon livello di conoscenza delle tecniche e si trovano nella situazione di doversi reinventare dal punto di vista lavorativo.
Allora perché non provare a candidarsi per fornire formazione a domicilio?
Seguendo un corso che vi permetta di acquisire una certificazione ed una professionalità spendibile, potreste cercare di proporvi come istruttori a domicilio o per consulenze non solo legate a tecniche di cucina ed a ricette, ma anche in temi diversi come ad esempio abbellimento della tavola o presentazione dei piatti.
Ci sono infatti corsi che permettono si di acquisire tecniche di base, ma che permettono inoltre l’iscrizione alla Federazione Italiana Cuochi. I temi trattati fanno si che si possano migliorare le proprie capacità di comunicazione (quindi di insegnamento), forniscono le nozioni legate alla legislazione igienico sanitaria (HACCP) ed alle norme di sicurezza sul lavoro. E’ importate apprendere anche nozioni di dietologia, la stagionalità e le proprietà organolettiche dei prodotti.
Se pensate di aver voglia di provare,  potreste poi aprire un blog o un sito per presentarvi ed interagire con il popolato mondo dei food blogger, molto in voga ormai negli ultimi anni, magari dando un taglio diverso ed originale. Ad esempio, se siete mamme o avete una passione per il lavoro a contatto con i bambini, potreste pensare di focalizzarvi su corsi per i più piccoli, fornendo quindi un doppio servizio di babysitteraggio con annesso corso di cucina.
Se invece la formazione non fa per voi, potreste in ogni caso proporvi per un servizio di “personal chef” a domicilio, cucinando direttamente a casa dei clienti. I prezzi varieranno a seconda del numero di persone, del menu e degli ingredienti utilizzati.

lunedì 16 maggio 2011

Nuovo contratto di lavoro



A breve entrerà in vigore il nuovo contratto di lavoro.

Eccone i punti essenziali:

1 - GIORNI DI MALATTIA
Non sarà più accettato il certificato medico come giustificazione di malattia.
Se si riesce ad andare dal dottore si può benissimo andare anche al lavoro.

2 - GIORNI LIBERI E DI FERIE
Ogni impiegato riceverà 104 giorni liberi all'anno.
Si chiamano sabati e domeniche.

3 - BAGNO
La nuova normativa prevede un massimo di 3 minuti per le necessità personali.
Dopo suonerà un allarme, si aprirà la porta e verrà scattata una fotografia.
Dopo il secondo ritardo in bagno, la foto verrà esposta in bacheca.

4 - PAUSA PRANZO

4.1 - Gli impiegati magri riceveranno 30 minuti, perché hanno bisogno di mangiare di più per ingrassare.
4.2 - Quelli normali riceveranno 15 minuti, per fare un pasto equilibrato e rimanere in forma.
4.3 - I grassi riceveranno 5 minuti, che sono più che sufficienti per uno slim fast.

5 - AUMENTI

Gli aumenti di stipendio vengono correlati all'abbigliamento del lavoratore:

5.1 -  Se si veste con scarpe Prada da euro 350,00 o borsa Gucci da euro 600,00,
si presume che il lavoratore stia bene economicamente e quindi non abbia bisogno di un aumento.
5.2 -  Se si veste troppo poveramente, si presume che il lavoratore debba imparare
ad amministrare meglio le sue finanze e quindi non sarà concesso l'aumento.
5.3 -  Se si veste normalmente vuol dire che il lavoratore ha una retribuzione sufficiente e quindi non sarà concesso l'aumento.

6 - PAUSA CAFFE'

Le macchine erogatrici di caffè/the saranno abolite.
Ai lavoratori che lo richiederanno, all'inizio dell'orario di lavoro sarà messa sulla scrivania una tazzina piena di buon caffè/the caldo che potranno bersi durante la pausa comodamente seduti sulle loro sedie senza alzarsi e perdere tempo a raggiungere il distributore.
Per chi volesse anche uno snack (ingordi) vi preghiamo tornare al punto 4.

7 - STRAORDINARI

Gli straordinari non saranno piu' pagati...se decidete di restare in ufficio oltre l'orario di lavoro significa che non avete altro da fare a casa quindi dovreste solo ringraziarci, se non ci fossimo noi vi annoiereste fuori di qui.

Vi ringraziamo per l'attenzione e Buon lavoro!

P.S. - Per aver letto questo post in orario di lavoro vi verranno trattenuti 4 minuti di stipendio.
P.P.S. - Le vostre postazioni saranno sistemate nel week end come da foto

giovedì 12 maggio 2011

Sartoria si, ma di nicchia

foto di lui lui


Se pensiamo al settore moda, la prima professione che ci viene in mente è quella dello stilista. Oltre a questa vi sono però figure più semplici e sicuramente più praticabili per chi abbia gusto e spirito creativo. Pensiamo ad esempio a creatori di moda, stilisti del colore e del tessuto, operatori del settore tessile, modellisti e tecnici sartoriali.

Se il campo vi interessa, sappiate che ci sono numerosi corsi di formazione, erogati in tutta Italia, che permettono di specializzarsi nelle diverse attività.

A seconda dei corsi, ciò che si può imparare riguarda ad esempio come realizzare in maniera professionale gonne, camicette, pantaloni o abiti per uomo donna e bambino ma non solo. Si possono apprendere conoscenza ed utilizzo di strumenti e macchinari, conoscenza merceologica di tessuti e accessori, scelta estetico/funzionale degli accessori, lettura del figurino, creazione di cartamodelli e loro piazzamento su stoffa per la predisposizione del taglio. Vi è poi il confezionamento, per cui si possono imparare i vari tipi di cucitura su stoffe, la confezione di un prototipo, i metodi e le tecniche di stiratura e di rifinitura del capo.

Esistono corsi sia individuali che per classi poco numerose, con durata ed orari variabili. I programmi in taluni casi possono essere personalizzati a seconda delle specifiche richieste o esigenze.

Gli sbocchi possono essere quelli di aprire un proprio laboratorio di sartoria, di lavorare all’interno di aziende del settore o di aprire un piccolo negozio dedicato alle riparazioni sartoriali, molto richieste nelle grandi città.

Molti all’inizio cominciano semplicemente svolgendo il proprio lavoro da casa. Sappiate però che si tratta di un’attività che rientra tra quelle artigiane, per cui in teoria non si può svolgere ufficialmente nella propria abitazione. Le regole richiedono un locale dedicato, che per partire può essere anche solo di 30 o 40 metri quadri. Le attrezzature che servono inizialmente non sono troppo costose – pensiamo a tessuti e macchine da cucire moderne. Può invece essere una buona idea avviare l’attività in famiglia, usufruendo dell’aiuto dei familiari, oppure di un’altra persona che stia in una seconda postazione di lavoro.
Se guardiamo alle grandi marche del Made in Italy, vedremo infatti che quasi tutti sono partiti con una conduzione familiare, che si è tramandata di padre in figlio.

Senza voler puntare troppo in alto, può essere una buona idea ritagliarsi una propria nicchia di mercato, focalizzandosi su specifici temi, come ad esempio 

-          Taglie comode o su misura per chi faccia fatica a trovare la propria taglia
-          Riutilizzo di capi usati per ricavarne di nuovi o sartoria ”vintage”
-          Abiti da cerimonia
-          Vestiti di Carnevale o da feste a tema
-          Costumi di scena teatrali

Non sottovalutate poi gli accessori che si possono ricavare con “gli avanzi” del lavoro, come borsette, spille o fasce per capelli, che possono essere anche commercializzati via Internet o venduti all’asta su eBay.

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